Turismo, aumentano i contagi Covid nel settore. USB: tutelare la salute è ancora una priorità

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A fronte dei casi di Covid riscontrati in tanti posti di lavoro, di cui ci è giunta segnalazione da lavoratrici e lavoratori del settore turistico, è evidente che ci si sta ritrovando in una situazione grave che riguarda la tutela della salute e della sicurezza sui posti di lavoro. 

Da Sud a Nord, negli stabilimenti balneari, negli hotel, nella ristorazione, i dispositivi di protezione individuale sono scarsamente utilizzati, visto che il datore di lavoro, in seguito alle recentissime disposizioni governative, non ha l'obbligo di farli indossare ai lavoratori e tanto meno alla clientela.

In un settore caratterizzato dal lavoro stagionale, con forti tassi di lavoro nero e con la conseguenza del mancato riconoscimento del diritto di malattia, è fondamentale porre al centro della questione lavorativa la tutela della salute e della sicurezza, tutela che deve essere parte della battaglia per rendere sostanziali i diritti in un settore che ne vede la continua elusione.

Fin dai primi giorni della pandemia abbiamo affermato, anche con azioni di lotta dove necessario, che la salute dei dipendenti deve venire prima del profitto dei datori, e siamo pronti a ribadirlo anche adesso, mentre i casi aumentano nuovamente.

Quindi è necessario chiedere come USB, dove siamo presenti, incontri urgenti con i rappresentati legali aziendali, alla presenza dei referenti aziendali RLS e RSPP, per individuare modalità e responsabilità del datore atte a garantire le migliori condizioni di salute e sicurezza nello svolgimento del lavoro.

Il diritto alla salute e alla sicurezza non è un favore!

Slang USB

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