Ristorazione, dove l’irregolarità è la regola

Roma -

“In alcuni casi l’irregolarità arriva al 90%”. A dirlo non sono “i giovani fannulloni” ma l’Ispettorato del Lavoro in questo servizio andato in onda a Report.

Nella ristorazione il lavoro nero la fa da padrone: l’irregolarità permea tutto il settore a tutti i livelli, dalle attività a conduzione familiare ai ristoranti di lusso con fatturati da capogiro. I controlli dell’Ispettorato del Lavoro, quando vengono effettuati, rivelano che il lavoro nero rappresenta la condizione “normalizzata” di molti lavoratori e lavoratrici del settore.

Pochi euro a fine serata e titolari che intimano a cuochi e camerieri di fuggire non appena si palesano i controlli. E ancora, ricattabilità, nessuna tutela, molestie e sfruttamento selvaggio: questa è la realtà quotidiana di milioni di precari e precarie. Questa è la realtà in cui i più giovani sono cresciuti e che sono sempre meno disposti ad accettare e subire.

Pretendiamo diritti, pretendiamo il salario minimo, pretendiamo un lavoro che restituisca dignità.

Slang USB

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